Incesto bifamiliare

“Gli disse di usare anche le dita, soprattutto nel buco posteriore…”

Incesto bifamiliare

Quel sabato pomeriggio Mauro, studente liceale 18enne, atletico e
sportivo, figlio unico di una famiglia borghese, era uscito trafelato di casa verso per unirsi alla sua squadra di calcio dilettantistico impegnata in trasferta in una cittadina vicina. Ma il pranzo in famiglia era andato per le lunghe, lui aveva fatto maledettamente tardi e il pullman della squadra era già partito. Imprecò contro le troppo comode abitudini familiari, ma non gli restò altro da fare che tornare indietro.
Mauro viveva in una villetta bifamiliare a due piani: lui con la madre Adriana, una insegnante 44enne formosa e vogliosa, e il padre Guido, 46 anni, ingegnere e titolare di una impresa edile, abitava al piano superiore; al pian terreno vivevano i nonni materni: Augusto, un distinto ingegnere in pensione, 68enne, e Angela di 64 anni, una preside anch’essa in pensione, ma ancora molto vitale e con un corpo giunonico.
Arrivato a casa, Mauro attraversò il vialetto della villa, ancora incazzato per l’imprevisto. Mentre passava di fianco alla casa, dalla finestra aperta del salotto dei nonni Maurizio sentì provenire delle voci tra le quali riconobbe quella di sua madre. Stava lì lì per avvertire attraverso la finestra che stava rientrando, quando sentì il nonno parlare in una maniera che lo raggelò:
– Che vuoi che ti dica, non ho mai capito bene tra te e tua madre chi è la più porca. so solo che, come me lo fate tirare voi, non me lo fa tirare nessuna!
Mauro si ritrasse incredulo per non farsi vedere, e stando nascosto sentì suo padre dire:
– Mah, secondo me la più porca è Angela. in fondo è stata lei ad instradare Adriana.
E ancora il nonno che rispose:
-Macchè! Adriana è troia nata! tu l’hai conosciuta perchè ti fottevi mia moglie ed è stata lei a portartela nel letto, ma Adriana era già una gran troia. avresti dovuto vedere come me lo succhiava quando era poco più che una bambina!
A quel punto intervenne proprio mia madre che, rivolgendosi al padre, disse:
-Tu non dovresti parlare…. mi hai violentata che avevo solo 13 anni!
-E’ vero…- ribattè nonno Augusto – però non mi sembra che tu ne fossi dispiaciuta. Non sei stata proprio tu a insistere perché te lo mettessi in culo? Avevi 13 anni ed eri già perversa.
Intervenne ancora mio padre:
– Va bene, va bene … ma questi discorsi mi hanno attizzato il cazzo. guardate un po’ qua, chi è che me lo vuole prendere un po’ in bocca? scommetto che la mia bella suocera si offre volontaria.
Seguì un parlottio a bassa voce che Mauro non riuscì a decifrare. Perciò, spinto dalla curiosità morbosa, si fece coraggio e affacciò la testa alla finestra stando attento a non essere visto.
La scena che si presentò ai suoi occhi era a dir poco sconvolgente: nonna Angela si era chinata e aveva preso in bocca il cazzo di Guido, mentre Augusto era seduto in poltrona, sua figlia -nonchè madre di Mauro – era in piedi davanti a lui dandogli le spalle e si chinava per permettere al padre di leccarle il culo e di infilarle due dita nella figa.
Mauro osservava la scena trattenendo il respiro, ma allo sgomento era subentrata una fortissima eccitazione. Per vedere meglio si era sporto forse troppo, e difatti la madre si accorse della sua presenza. Ma, senza smettere di farsi lavorare dal padre, prima lo guardò interrogativamente, poi gli sorrise maliziosamente e con un gesto delle dita lo invitò ad entrare aggiungendo a voce alta:
-Lo sapete che abbiamo un ospite alla finestra? io dico di farlo entrare!
Guido ebbe un momento di disorientamento, guardò il figlio alla finestra ed esclamò:
– Ma tu non …..
Non finì di chiedergli come mai non fosse andato alla partita perché nonna Angela prontamente aggiunse:
– Oh bello di nonna, entra, su, vieni a divertirti con noi!
In effetti, a parte la sorpresa, il quartetto non si era scomposto più di tanto, tant’è che con grande disinvoltura nessuno interruppe ciò che stava facendo.
Mauro entrò saltando dalla finestra. La madre gli fece cenno di avvicinarsi e quando gli fu di fronte iniziò a spogliarlo. La sua mente era ancora imballata, mille interrogativi l’affollavano: ma che razza di famiglia era la sua? possibile che sino a quel momento lui non si era accorto di nulla?
Ma non ebbe il tempo di farsene una idea, perché in un lampo si ritrovò nudo e con il cazzo dritto come una baionetta, la madre glielo prese in mano e lo scappellò, poi si chinò di più e lo prese tutto in bocca dando inizio ad un appassionato pompino. Guido guardava sua moglie impegnata nel bocchino al figlio e, continuando a godersi la scena, allargò le gambe della suocera e glielo infilò tutto dentro alla fica, pompandola con forza.
Mauro era troppo giovane ed inesperto per resistere in una situazione tanto incandescente, non resistette a lungo, così afferrò con forza la testa di sua madre e le scaricò in bocca un’abbondante sborrata. Adriana faticò non poco a deglutire, nonna Angela allora si rivolse al nipote divertita:
-Ragazzo mio, devi imparare a trattenerti… hai tanto da imparare … ma qui avrai una buona scuola!
Augusto a quel punto si alzò dalla poltrona e mise la figlia a 90 gradi dicendo al nipote:
-Adesso guarda come mi inculo tua madre, poi toccherà a te e vedrai quanto ti piacerà!
Maurizio vide il cazzo del nonno sprofondare nel culo di sua madre, avvertì che lacerava quelle carni e sentì anche un piccolo lamento di dolore di Adriana. In pochi secondi si ritrovò con l’asta di nuovo turgida, così la nonna lo chiamò a sé:
-Vieni qui nipotino, fallo assaggiare prima a me quel bell’arnese che ti ritrovi!
Mauro si avvicinò e, senza pensarci due volte, glielo piantò in bocca. Allora Angela disse a Guido:
-Dai, fai posto a tuo figlio, fammi godere questo bel cazzone, poi riprendiamo.
Guido si sfilò e, spostandosi in direzione della bocca della moglie, esclamò:
-Figurati se un puttanone come te si faceva scappare l’occasione di un cazzo giovane e promettente!
Mauro si sistemò tra le cosce aperte della nonna e cominciò a pompare dentro quella figona spalancata, succhiando golosamente quelle enormi tette le enormi tette. Angela si godeva il nipote con grande trasporto incitandolo con frasi oscene:
-Dai così sì scopa la tua nonna troia! ti piace fotterti la nonna, vero porcellino? Dai, scopa divertiti, tesoro e poi sborrami dentro!
Angela guidava sapientemente le operazioni: cambiò più volte posizione interrompendo il coito al momento giusto per non far venire troppo presto il giovane amante. Quando si accorse che ormai non poteva più trattenersi gli chiese dove volesse sborrare; lui rispose senza incertezze che avrebbe voluto farlo tra le sue tettone.
La nonna sistemò per bene quel cazzo tra i seni enormi e le bastarono pochi movimenti per far raggiungere il secondo orgasmo al giovane. I fiotti di sborra le inondarono il petto e schizzarono sino al suo viso, lei sospirò di contentezza e si spalmò quel liquido vischioso come fosse una crema di bellezza.
Adriana intanto era ancora in mezzo tra il padre e il marito: il primo la inculava e il secondo se lo faceva succhiare. Angela chiese al nipote se avesse mai leccato la figa e, alla sua risposta negativa, aprì le gambe dicendogli:
-Vieni qui che ti insegno io…..
Gli spiegò come lappare, come fare entrare la lingua e come titillare il clitoride. Gli disse di usare anche le dita, soprattutto nel buco posteriore. Ancora una volta il cazzo del giovane si ritrovò dritto e duro, e la nonna, rivolgendosi agli altri due maschi, disse loro:
– Adesso lasciate Adriana a suo figlio, voi venite qui a sborrare con me.
I due obbedirono prontamente e presero Angela in doppia penetrazione: il genero glielo mise nel culo e il marito nella fica. I loro gemiti si intrecciavano e il clima si surriscaldava ulteriormente.
Nello stesso tempo Adriana si mise a gambe aperte, impugnò il cazzo di suo figlio e lo guidò lei stessa nella figa, accogliendolo con voce suadente:
– Vieni, vieni piccolo mio, vieni a scopare la mamma… entra nella figa dalla quale sei uscito. dammi questo bel cazzo, che questa è roba mia!
Avendo già goduto due volte, Maurizio riuscì a gestire bene la scopata e, per la gioia sua e di sua madre, la chiavò a lungo. E, visto che il cazzo reggeva bene, Adriana si girò a pecora e gli offrì il buco del culo, già lubrificato dal nonno. E Mauro raggiunse le vette del godimento nell’affondare la sua spada in mezzo alle chiappone materne.
Nonna Angela, nonno Augusto e il padre Guido avevano già soddisfatto le loro voglie e assitevano rilassati all’ingroppata di Mauro. Quando il ragazzo riversò con un grugnito strozzato la sua terza sborrata nel culo di sua madre, i tre applaudirono con allegria.
Quel pomeriggio Mauro aveva perso la partita di calcio, ma era entrato in un’altra squadra, la più porca e goduriosa che esistesse.

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