“Nessuno dei due mi avrebbe mai ritenuto capace di tanto…”
4.
Siamo dietro la porta della camera da letto di mia madre
e di lì si ascolta benissimo tutto ciò che accade dentro. Mia madre e mio zio ci danno dentro con grande trasporto, lei mugola oscenamente, lui grugnisce in maniera animalesca. Zia Ivana tende l’orecchio e trattiene a stento la collera, io la tengo un pò dietro di me e le faccio segno di non fare il minimo rumore. Non è difficile immaginare cosa fanno, il loro dialogo è eloquente.
– Loredana, diventi ogni giorno più porca! aaahhh uuuhhmmm ti sto sfondando tutti i buchi non ti sazi mai eppure guarda che di bei cazzi come quello dello zio Piero non se ne trovano in giro
– Ma va là, non fare il vanitoso e poi a chi lo devi dare questo uccellone, a quella frigida di tua moglie? Uuhhhmmm dai, spingilo più in fondo e non venire subito, voglio godere un altro pò…
– Non ti preoccupare, se non abbiamo fretta, resisto tutto il tempo che vuoi; intanto fammi strizzare queste belle mammellone che ti ritrovi aaahhhh belle grosse! aahhh
– Stringi, stringi! senti come sono ancora sode! e continua a pompare, dai non abbiamo nessuna fretta, tanto quel pipparolo di mio figlio non rientrerà prima delle sette e mezza.
A quel punto, prendendo al balzo le parole di mia madre, faccio segno a zia Ivana di attendere che io la chiami, apro la porta ed entro nella stanza. I due, che erano sistemati a cucchiaio sul letto, girano all’unisono la testa verso la porta che si apre e con gli occhi sbarrati dalla sorpresa mi vedono entrare con le brache aperte e con il cazzo in mano, in evidente posa da masturbazione:
– Eccomi cara mamma. Buonasera caro zio. Non vi disturbate, continuate pure. Che dite? C’è posto anche per un pipparolo? A me mi basta guardare.
I due si erano bloccati, sorpresi e imbarazzati, ma erano rimasti nella posizione precedente. Io avanzavo verso il letto continuando a tirarmelo, con un atteggiamento sfacciato e irridente. A quel punto, rompendo un silenzio che si era fatto pesante, mia madre riesce a trovare lo spirito per reagire apostrofandomi con disprezzo:
– Ah! Eccolo quell’incorreggibile segaiolo di mio figlio! Che cazzo ci fai nella mia stanza! vai subito fuori, vergognati!
Zio Piero reagisce diversamente e cerca di attenuare le parole di mia madre, rivolgendomi parole più amichevoli:
– No Loredana, non dire così, non c’è niente di male che il ragazzo sfoghi i suoi bollori anzi forse è bene che veda come si fa sesso … se vuoi Dani, puoi assistere tranquillamente.
Mi rivolgo allo zio e gli rispondo:
– Grazie zio, ma c’è anche un’altra persona che ha voglia di assisterese non avete niente in contrario, la farei entrare. Vieni, vieni zia, vieni a vedere come si diverte zio Piero.
I due non credono ai loro occhi, non riescono a capacitarsi di quello che sta avvenendo e cadono nell’angoscia più profonda. Zia Ivana entra in camera e con un’occhiata fulmina il marito:
– Eccolo lo sciupafemmine! Sospettavo che si trastullasse fuori casa ma pensavo avesse trovato di meglio di una troia di quart’ordine!
Mia madre, come morsicata da un serpente, la guarda con occhi pieni di veleno, poi si rivolge allo zio:
– Io non le rispondo nemmeno! La sua è tutta invidia! io mi fotto suo marito ed a lei non restano che i ditalini.
– Bella mia! te lo puoi tenere il tuo amante!
Poi, avvicinandosi a me e prendendo nelle sue mani il mio cazzo ormai inalberato, aggiunge:
– Guarda che a me il cazzo non manca, ed è un cazzo giovane e promettente. Mia cara, nel cambio vado molto meglio io!
Mamma e zio Piero sgranano gli occhi e guardano entrambi nella mia direzione. Nessuno dei due mi avrebbe mai ritenuto capace di tanto. Intanto zia Ivana si è inginocchiata, ha preso il mio cazzo in bocca ed ha cominciato uno splendido bocchino, alterando gemiti di goduria a piccole frasi:
– Che dici, Dani? Gli facciamo vedere noi a questi due porci come si scopa?
E, così dicendo, prendiamo a spogliarci e, con grande disinvoltura, ci facciamo spazio sul lettone di mia madre, stendendoci a pochi centimetri da loro. Zia Ivana si mette supina e apre le sue coscione, mi fa sistemare in mezzo, mi attira dentro di sé cingendo le mie natiche con le sue gambe:
– Dai Dani, pompami come sai fare tu. Dai sìì cosììì bravo! cosììì ….. e tu Piero, impara da tuo nipote come si fa a soddisfare una signora matura!
La situazione è surreale, boccaccesca; zia Ivana amplifica volutamente i suoi gemiti di piacere, io la pistono di buona lena con espressioni di grande passione; i due amanti si guardano un pò smarriti fino a quando lo zio Piero, rivolgendosi alla mamma, le dice:
– Beh, Loredana, mica possiamo restare così a guardare …. riprendiamo quello che stavamo facendo, ora siamo in compagnia, ma restiamo sempre in famiglia….. anzi, potremmo farlo tutti insieme… che ne dite?
Mia madre non sembra convinta e bofonchia qualcosa di incomprensibile, io e zia Ivana ci scambiamo un’occhiata di intesa ci mettiamo a ridere:
– Ah sì, sai che bella ammucchiata! – osserva zia Ivana.
– Perche no, zia? -ribatto io- ormai abbiamo esaurito tutto il kamasutra. È bello provare nuove combinazioni, non credi?
I nostri due compagni di letto schiumano dalla rabbia e dalla gelosia, ma capiscono che devono fare buon viso a cattivo gioco, e allora rilanciano con nonchalance:
– Buona idea, nipotino! –dice zio Piero- Perché litigare quando ce n’è per tutti, anzi possiamo godere tutti di più?
– Non mi dirai che ora ti metti a scopare con tua moglie nel mio letto! – esclama subito mia madre.
Zia Ivana non le lascia passare la battuta e ribadisce prontamente:
– Guarda che a riprendermi mio marito e a restituirti tuo figlio io ci perdo!
L’astio tra le due donne è percepibile ed io mi affretto ad intervenire per evitare che la situazione degeneri:
– Ormai non ci sono più segreti tra di noi. Anziché farne una tragedia, perché non ne approfittiamo per vivere meglio?
Mi dà subito man forte lo zio:
– Daniele ci sta dando una lezione di maturità e di intelligenza. Ha ragione lui. Su, basta polemiche! Guardate, la situazione mi dà una nuova carica, mi si è fatto duro come una roccia ma vedo che anche il tuo, Dani, si sta scatenando come un cavallo imbizzarrito.
Le due donne non profferiscono parola, ma, incoraggiate da me e dallo zio, avvicinano i loro corpi e accennano a scambiarsi qualche carezza lasciva. Quello che accade da lì a qualche minuto è indescrivibile. Ci mescoliamo e ci intrecciamo follemente, scopando nelle pose più diverse, leccandoci e succhiandoci dappertutto, incrociando gambe, braccia, cazzi e culi. Ad un certo punto, mi accorgo di avere in bocca il capezzolo scuro di una tetta traboccante, mentre il cazzo si è fatto spazio nel buco nero di un culo favoloso, ma non so precisamente a chi appartenesse quella tetta e quell’ano. Ma, quando sento che l’orgasmo sta per esplodere, mi districo con destrezza tra quei corpi e faccio in modo di piazzarmi alle spalle di mia madre e di incularla selvaggiamente.
Un’orgia inimmaginabile, che trasforma quel letto in una campo di battaglia nel quale alla fine giaciamo tutti e quattro sfiniti, sudati, ricoperti di schizzi di sborra e di umori, storditi dal mix avvolgente dei nostri odori promiscui. Ci addormentiamo tutti e quattro così come ci troviamo, credo che sogniamo tutti la stessa cosa.
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